Sessualità del puerperio
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Da diade a triade: ritrovare l’equilibrio della coppia
La nascita di un figlio è un evento meraviglioso, ma rivoluziona la vita e rimescola gli equilibri, obbligando la coppia a trovarne di nuovi. E’ infatti una vera e propria crisi evolutiva della relazione di coppia. Come tutte le crisi, contiene in sé grandi opportunità di crescita interiore, ma anche qualche rischio non sempre facile da gestire.
Con l’arrivo di un bimbo, si riducono le componenti romantiche ed erotiche nella coppia e il senso di responsabilità, prima limitato e centrato su sè stessi, viene riversato sull’intera famiglia e sul nuovo nato.
Questo passaggio, essenziale per la stabilità della famiglia e per il bambino, può influenzare l’erotismo.
E’ quindi utile mantenere uno spazio esclusivo per la coppia, sia psicologico che fisico, riservandosi tempo, all’interno del quale mantenere vivi tutti gli aspetti della relazione, sia amicale che erotica, romantica o ludica, ridefinendo così gradualmente tutti gli equilibri.
– Come cambia la sessualità nel puerperio
Per quanto riguarda i rapporti sessuali di norma non vi è alcuna restrizione dopo il primo mese di puerperio. In ogni caso è infrequente che la puerpera provi il desiderio di riprendere i rapporti sessuali a breve distanza dal parto.
Questo per diverse motivazioni:
1) Nella donna che allatta, vi è la presenza di alti livelli di prolattina, un ormone che è un forte inibitore del desiderio.
2) Vi è anche la carenza di estrogeni, che provoca una marcata secchezza vaginale, più accentuata nelle donne che allattano, che può rendere più dolorosi i rapporti; disagio facilmente correggibile con i consigli del proprio ginecologo.
3) Il dolore inoltre, può essere un deterrente molto forte nelle donne che hanno subito l’episiotomia; le cicatrici non del tutto guarite infatti, possono rendere i rapporti ancora più dolorosi.
Questo può provocare l’instaurarsi di un circolo negativo tra disturbi copresenti: lo scarso desiderio, la difficoltà di eccitazione e anche il dolore alla penetrazione rinforzano l’evitamento della sessualità, in un circolo che si auto-mantiene, se non appropriatamente trattato da un sessuologo.
4) L‘orgasmo potrebbe non comparire subito, così come ci potrebbe essere un certo calo temporaneo della libido.
5) Inoltre a volte, se il bambino è di peso elevato alla nascita, se il periodo espulsivo è stato prolungato o è stato necessario usare il forcipe o la ventosa, può accadere che le fibre del muscolo elevatore dell’ano, che circonda la vagina e da cui dipende la sensibilità vaginale, vengano molto distese: ne risulta che nella penetrazione la donna riferisce di non avere più la stessa sensibilità di prima.
Con il tempo queste problematiche si affievoliscono via via, ritornando gradualmente alla normalità.