La teoria dell’attaccamento fu formulata da Jhon Bowlby e origina dagli studi sulla privazione materna: la mancanza completa di cure materne o di sostituti materni è dannosa per i bambini e ha conseguenze durature sul loro sviluppo.
La teoria postula l’esistenza di una tendenza innata a ricercare per tutto l’arco di vita la vicinanza protettiva di una figura ben conosciuta, ogni volta che ci troviamo in situazioni di pericolo, dolore, fatica, solitudine.

Lo scopo biologico del sistema d’attaccamento è la protezione dai predatori, con notevole vantaggio per l’individuo, in termini di sopravvivenza e adattamento all’ambiente.
Si attiva in caso di paura, dolore fisico o emotivo, solitudine, percepita vulnerabilità

La meta biosociale è quella di ricevere: Protezione, Cura, Conforto, in funzione delle funzioni di esplorazione, curiosità e conoscenza, creando la base attraverso cui il bambino “impara ad imparare”.

1) Attaccamento
Comportamenti tipici del sistema di attaccamento del bambino sono: il pianto per richiamare la madre, la ricerca del contatto fisico, seguire la madre con lo sguardo, il contatto faccia a faccia e la predilezione per il volto umano

Emozioni tipiche

• attivanti l’attaccamento: Paura (ansia da separazione) Collera ( di protesta) Tristezza (da perdita) 
  Distacco (indifferenza);
• disattivanti l’attaccamento: Conforto, Gioia, Sicurezza

2) Accudimento
Il sistema di attaccamento sollecita l’attivazione nel genitore del sistema innato di accudimento. Così il pianto del neonato, percepito dalla madre come richiamo, la valutazione da parte della madre di un pericolo incombente, sono elementi che attivano il sistema di accudimento

Comportamenti tipici del sistema che regola l’interazione con il bambino: abbraccio, contatto “morbido” ripetuto, sorriso, offerta di cibo o rifugio

Emozioni tipiche
Attivanti l’accudimento: Sollecitudine con ansia lieve, Tenerezza protettiva, Gioia
Disattivanti l’accudimento: Dolorosa impotenza, Colpa, Collera, Indifferenza

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