L’autrice sostiene che questo libro si legga in pochi giorni; è vero ma ciò non deve ingannare.
Di materno avevo solo il latte soltanto ad una lettura rapida e superficiale appare come un libro ameno dai risvolti divertenti, in realtà raggiunge molte inquietudini e dichiara tante paure che le donne incontrano e conoscono per la prima volta diventando madri.
Il percorso della gravidanza e con più ampio respiro quello del post-partum, sono raccontati dall’autrice con intelligente attenzione permettendo alla lettrice di ritrovare spunti personali relativi alle difficoltà con le quali quotidianamente ogni neo-mamma si confronta, sovente nella totale solitudine o nella scarsa possibilità di condivisone.
Questo libro è sotteso nella sua narrazione da una costante ironia capace di sdrammatizzare ed esorcizzare i pensieri disfunzionali e le credenze mitologiche della maternità pur rispettando il profondo valore di ogni preoccupazione ed angoscia nate in quest’epoca così speciale ma anche così critica per l’universo femminile.
Nel libro la depressione post-partum è superata attraverso il versatile uso dell’intelligenza emotiva, la capacità di proporsi soluzioni e di provare a realizzarle anche se con fatica e non sempre con immediato successo, l’umiltà di chiedere aiuto e di riconoscere i propri limiti, il coraggio di esporsi e di esprimere il proprio disagio trovando diniego ma anche comprensione ed inattesa condivisione. Non per tutte le neo-mamme questi possono risultare strumenti sufficienti per vincere la depressione post-partum ma hanno bisogno di essere integrati con interventi terapeutici specifici quali i farmaci ed il supporto psicologico come l’autrice stessa nel libro suggerisce durante la sua esperienza di condivisione di un blog con mamme in difficoltà.
Grazie Deborah un contributo ricco di significato per le future e neo-mamme.
Buona lettura!
R.Anniverno